Uccisone di Kj2. Una scelta tanto superficiale quanto inutile. Ecco il perché. .

10 giugno 2015: Wladimir Molinari riferisce di essere stato aggredito da un orso nella zona di Cadine.

Ecco la dinamica: mentre stava facendo footing sul sentiero sopra Cadine assieme al cane che sostiene fosse legato (fosse stato sciolto lo avrebbe detto?) alle sue spalle a 10 metri vede un orso, molto scuro, con gli occhi neri. E fa quello che so bisogna fare in questi casi: “sono rimasto immobile e ho agitato le braccia urlando E POI SONO SCAPPATO VIA”. Ed è così che l’orso lo ha raggiunto, si è alzato sulle zampe anteriori e lo ha morso sulla testa. Ma lui lo ha afferrato ad un orecchio (!!!) e ha tentato in ogni modo con una mano di evitare che lo azzannasse e lo finisse. L’orso ha lasciato la presa e si è allontanato di qualche metro. Allora ha preso un bastone e l’ha sbattuto per terra urlando, cosicché l’animale si è allontanato definitivamente”

Dalle prime analisi condotte da Ispra sui campioni organici raccolti sul luogo dove si è verificato l’episodio gli esperti riconducono l’orso a KJ2, femmina di circa 12 anni nata da Kirka e Joze. Da qui l’ordinanza di cattura per captivazione permanente e eventuale abbattimento.

Dopo 4 mesi viene catturata e munita di radiocollare e liberata in attesa dei risultati del test genetico. Nella primavera del 2016 Kj2 perde il radiocollare.

Quest’orsa è schiva, vive in zone impervie difficilmente raggiungibili dai forestali e così rimane latitante.

12 agosto 2017: Angelo Metlicovec riferisce di essere stato aggredito da un orso nella zona di Terlago.

Ecco la dinamica: mentre passeggiava assieme al cane, meticcio di 35 kg, che non si sa se era tenuto al guinzaglio o meno, incontra l’orso e anche lui FA QUELLO CHE BISOGNA FARE IN QUESTI CASI: si agita e colpisce l’orso con un bastone ed ecco l’esito noto alle cronache…

24 luglio 2017: ancor prima dei responsi genetici e senza sapere se l’orso, oltre a essere ipoteticamente stato innervosito dal cane e dalla bastonata, fosse una femmina con i cuccioli, viene emessa ordinanza contingibile e urgente per l’ipotesi di massima pericolosità prevista dal Pacobace:

“ORSO CHE ATTACCA SENZA ESSERE PROVOCATO PER IL QUALE E’ PREVISTA LA CATTURA PER CAPTIVAZIONE PERMANENTE O L’ABBATTIMENTO”

La misura massima dell’abbattimento è giustificata dal fatto che l’orso ha posto in essere il comportamento che indica, appunto, l’ipotesi massima di pericolosità: orso che attacca senza essere provocato.

1 agosto 2017: dopo soli 6 giorni dalla seconda ordinanza viene catturata e radiocollarata KJ2 orsa latitante da un anno e mezzo, orsa che vive in zone impervie e irraggiungibili e per questo mai raggiunta dalla precedente ordinanza di cattura.

12 agosto 2017: la pericolosa KJ2 viene uccisa utilizzando un fucile dalla distanza di 150 metri.

L’orsa aveva il radiocollare. Era monitorabile. Per metterle il radiocollare sono bastati 6 giorni. Viveva in zone impervie, lontane dai paesi, era schiva e… aveva cuccioli?

Le orse sono costantemente monitorate per conoscere il numero delle cucciolate dell’anno, quindi la Provincia di Trento doveva essere a conoscenza del fatto che KJ2 avesse i cuccioli!!

La Provincia sapeva benissimo che non si trattava di un orso che aveva attaccato senza essere provocato, ma di una mamma orsa che ha probabilmente ha inscenato un falso attacco per difendere i cuccioli dalla presenza del cane ma che, raggiunta dal colpo di bastone, ha reagito.

Ma nulla importa, ora grazie alle modifiche al Pacobace (che già in origine era più severo nei confronti degli orsi rispetto al protocollo del Life Arctos utilizzato nell’Appennino) è possibile abbattere anche un’orsa che attacca perché provocata o per difendere i cuccioli… ora è possibile abbattere anche un orso che fa ripetuti danni alle proprietà… insomma il nuovo Pacobace è una dichiarazione di guerra agli orsi, orsi reintrodotti volutamente e ora divenuti politicamente scomodi.

La Provincia sta cercando di ottenere piena autonomia decisionale per non dover richiedere il parere del Ministero dell’Ambiente e dell’Ispra ove intendesse catturare o abbattere un orso.

Come abbiamo notato, comunque, la Provincia ha trovato un sistema infallibile per bypassare i due pareri: l’ordinanza contingibile e urgente emessa dal Presidente della Giunta provinciale in materia di sicurezza e di igiene pubblica nell’interesse delle popolazioni di due o più comuni.

Le ordinanze in questione presuppongono una situazione di pericolo effettivo in cui si possono configurare anche situazioni non tipizzate dalla legge e ciò giustifica la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi. L’ordinanza contingibile e urgente può derogare rispetto alla disciplina vigente e necessita di motivazione congrua e peculiare.

Teniamo conto che la motivazione nel caso di specie è risultata addirittura scostata dalla realtà e non è rivolta a KJ2, ma all’orso che ha aggredito non ancora identificato. Quindi, una volta identificato in KJ2 e venuti a conoscenza del fatto che quest’orsa era accompagnata dai cuccioli l’ordinanza contingibile e urgente non aveva più ragion d’essere e, trattandosi non più di un caso di massima allerta e massima pericolosità, erano necessari sia il parere del Ministero che quello dell’ISPRA.

L’intervento nei confronti dell’orsa è stato superficiale e sbrigativo. Una giustizia sommaria finalizzata a placare la pressione politica dei movimenti anti orso. Ma lungi dall’essere la soluzione al conflitto uomo orso in Trentino, servirà solamente a incrementare la convinzione che gli orsi non vanno compresi nel loro comportamento e non vanno rispettati nel loro habitat, ma vanno dominati e uccisi.

Di seguito tre tabelle riportanti gli interventi da porre i atto in base ai comportamenti tenuti dall’orso. La prima tabella riguarda l’orso marsicano, la seconda riguardava l’orso bruno delle Alpi fino all’anno 2015, la terza si applica attualmente all’orso bruno delle Alpi. Le differenze di interventi tra la prima e la terza tabella saltano agli occhi e non necessitano di commenti.

ROTOCOLLO LIFE ARCTOS (Appennino) rimozione solo per i punti N (orso che si introduce in strutture ove vi è la presenza umana in atto) O (orso che si introduce in centri abitati o casa con presenza umana in atto e tiene atteggiamento aggressivo) P (orso che attacca senza essere provocato)

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PACOBACE ANTE MODIFICA DEL 2015 (alpi nord orientali) dove j sta per cattura per captivazione permenente e K per abbattimento

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PACOBACE POST MODIFICA DEL 2015 (alpi nord orientali) resa esecutiva con Decreto Direttoriale Prot. 0015137 PNM del 30/07/2015 dove j sta per cattura per captivazione permanente e K per abbattimento

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Considerazione di carattere psicosociale e etologico * sull’orsa KJ2.

Psicosociale

Orsofobia sociale indotta:

la posizione di autorità di una persona che ordina un’azione (nel nostro caso l’autorità del Presidente della Provincia di Trento) pregiudica la capacità critica delle persone cui viene richiesta l’azione (nel nostro caso l’uccisione dell’orsa). ** In altre parole le persone sono portate a ritenere sempre valida una decisione presa da una persona con forte autorità a prescindere dai contenuti e dalle motivazioni anche se sono evidentemente non corrette.

Nel nostro caso abbiamo l’ordine di cattura o uccisione di un orso che attacca senza motivo.

Questo genera nella popolazione l’idea che esistano orsi pericolosi, con comportamenti imprevedibili, e scatena una fobia sociale verso l’orso. ***

Per riportare una percezione corretta della realtà è necessario ricondurre a verità la cosa, eventuali convegni che offrono spiegazioni linguisticamente manipolative hanno un effetto confusivo e non risolutivo.

Etologico: il progetto, secondo le direttive europee, iniziato a fine anni ’90 aveva come obiettivo il ripristino dell’equilibrio dell’ecosistema trentino, anche attraverso la reintroduzione dell’orso bruno.

Prevenzione sull’ecosistema inesistente: la catena alimentare in cui è inserito l’orso bruno è piuttosto complessa e piuttosto che monitorare l’orso bruno andrebbe monitorata la catena alimentare in quanto la scarsità di risorse alimentari aumenta l’aggressività di questo tipo di animali che sommata alla presenza di cuccioli può rendersi molto indesiderabile.

A tal fine segnalo quanto negli ultimi anni i cambiamenti climatici abbiano influenzato la biodisponibilità in natura a causa di prolungate siccità****, in particolare nei mesi estivi con una punta mai vista nel mese di luglio agosto 2017 (quando l’orsa KJ2 ha aggredito ).

Non sembra che le guardie forestali si siano occupate di far trovare risorse alimentari alla fauna boschiva onde evitare prevedibili conseguenze.

Prevenzione sui comportamenti inadeguati delle persone: Gli attacchi di un orso avvengono quando una persona si avvicina silenziosamente (anche se inavvertitamente) a un orso il quale reagisce se inaspettatamente se la trova a una distanza inferiore a 5 metri, se la distanza è superiore mette in scena un comportamento di avvertimento mostrando le unghie, i denti ed emettendo il tipico ruglio. Se una persona risponde al comportamento di avvertimento con un comportamento percepito dall’orso come un comportamento di attacco (si agita, corre “percepito dall’orso come: per andarsi a procurare qualcosa per attaccare meglio”, prende oggetti “percepito dall’orso come oggetti per poterlo attaccare meglio”) l’orso si avvicina e attacca prima che questo comportamento possa metterlo in una situazione di difficoltà difensiva.

L’unico modo per evitare questa situazione nei boschi popolati da orsi è quello di produrre dei suoni, per esempio con campanelli legati alle caviglie. Non sembra che al momento ci sia questo obbligo per chi vuole andare nei boschi.

 

di Bear Law e Otto Ark

 

Convegni per l’evocazione linguistica di una realtà falsa, per sottomettere le pretese di una realtà che prima o poi presenterà il conto.

convegno

Dopo l’uccisione dell’orsa mamma KJ2, e l’abbandono dei suoi cuccioli, la Provincia Autonoma di Trento organizza per il 7 e 8 ottobre 2017, la giornata dell’orso.

In pratica, come se i nazisti avessero organizzato dopo l’uccisione degli ebrei, la giornata della cultura ebraica.

Parlano di giornata nazionale per conoscere meglio l’orso bruno e il rapporto non sempre facile con l’uomo, quell’uomo che gli brucia i boschi o per rimanere nello specifico trentino, quell’uomo che fa strade senza ponti verdi, così gli animali selvatici vengono investiti meglio, che organizza banchetti con carne d’orso, che bastona in testa l’orsa e se l’orsa reagisce pretende di avere la libertà di poterla uccidere, SUBITO.

Vero, anche queste parole sono stanche, queste parole che vorrebbero essere obiettive e far capire che gli orsi non sono pupazzi da mostrare per aumentare gli affari del turismo trentino.

Un convegno che è l’ennesima ostentazione del potere trentino, sbruffoni che se la ridono, e prendono in giro i cittadini italiani che reclamano VERITA’ e giustizia per un’orsa, mamma, che ha difeso i suoi cuccioli e chiamata con una sigla: KJ2 (come un numero tatuato sul braccio di un internato).

Mentre una donna viene stuprata a Rimini, con il mediatore culturale che afferma che tanto poi la donna se stuprata gode, un convegno che esibisce il suo trofeo di falsità ed elusione della verità.

Maschi violenti nel linguaggio e nei fatti, donne che li compiacciono da una parte e dall’altra la parte sana di un’Italia con maschi evoluti che amano la maternità delle donne e degli animali, e donne pronte a tutto per difendere il principio della vita al di sopra del piacere, del male e del potere.

di Gloria Kolbe e Otto Ark

 

“Chissà…”

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Chissà se riuscirai sempre a dormire sonni tranquilli. A chiudere gli occhi e vedere solo buio. 

Buio e nero. 

Nero e tenebre disabitate.

Chissà, se ogni tanto, dietro le ciglia serrate, vedrai un’orsa che ti sfugge, che ha imparato a mimetizzarsi tra le nuvole, nell’ombra della nebbia, nelle pieghe del vento, nello scrosciare della pioggia, nello snodarsi dei colori dell’alba dal nero della notte. 

Se la vedrai comparire tra le stelle, di quel cielo a cui avrai affidato desideri che a lei, invece, hai negato per sempre.

Chissà se solo, triste e vecchio, la ritroverai nei peluche chiusi in bauli in disuso. 

Magari l’afferrerai come la preda più dolce, e la vedrai con gli occhi di bambino.

Di quel bambino che si aggrappava a quell’orso, mentre il sonno, nel buio, se lo portava via. L’unica certezza era in quell’abbraccio, mentre tutto galleggiava sospeso, trasportato dall’impalpabile corrente onirica.

Chissà, se a un passo dalla fine, in quell’ultimo tuo gemito di vita, si aprirà in un sospiro di sollievo, il respiro degli orsi.

Di: Una mORSA nel cuore.

La versione dell’orsa KJ2

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In un’intervista a radioRai3 Groff dice: la versione dell’orsa non ce l’abbiamo, allora abbiamo immaginato la sua versione facendo congetture.

questo è il luogo dove si trovava la tana e dove è stata uccisa KJ2.

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qui sta dicendo: … con le difficoltà di cattura che tutti avete visto… Ma dall’espressione che fa, sembra che gli venga da ridere mentre lo sta dicendo

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qui stanno chiedendo: lei ha parlato di una popolazione di orsi in crescita…., ma la sua espressione sembra dire: la popolazione non è in crescita ci stiamo pensando noi.. 3.31 del video https://youtu.be/c3SOa_YZwlA

di Gloria Kolbe e Otto Ark

“Mondo normale”

4d4790ded6de57649b2bad745b2c2ff7--scary-animals-bear-picturesKj2 aveva un suo modo di comunicare. Faceva il ruglio. Era nata così, lei.

Solo in questo modo poteva farsi comprendere dagli altri, anche con coloro che erano diversi, ma che si avventuravano nel suo mondo normale. Nel mondo degli orsi.

Per farsi capire, gesticolava sulle zampe posteriori, ed emetteva il suo verso: graworrr.

Quando era nel suo mondo normale, riusciva a farsi ascoltare senza fatica: graworrr, un ruglio e tutto era a posto.

Un ruglio, e i suoi piccoli sapevano cosa fare.

Un ruglio, e passava il pericolo.

Un ruglio, e tornava la pace nel suo mondo normale, nel mondo degli orsi.

Un ruglio. Ed è stata accusata di voler essere un orso, in quel mondo che le avevano imposto e fatto credere essere giusto.

Di: Una mORSA nel cuore.

I veri esperti del progetto orsi in trentino? Manipolatori della comunicazione e delle opinioni sociali.

overton

Come rendere accettabile l’idea di poter uccidere animali selvatici quando e come  si vuole e con denaro pubblico.

Queste tecniche si basano sulla “Finestra di Overton”. (un sociologo americano)

il processo è in sei passaggi.

Uccidere un orsa che attacca per difendere i cuccioli 

Stadio 0 : in questo stadio il problema non è discusso e non è ammesso dalla gente, caso orsa Daniza milioni di proteste a livello internazionale.

è inaccettabile

scientificità – Stadio 1 : persone presentate come esperti e scienziati fanno dichiarazioni : es. alcuni orsi hanno caratteristiche genetiche che li portano a essere aggressivi e vanno uccisi.

Il problema non suscita più la medesima reazione di indignazione, e comincia ad articolarsi in diversi gradi.

inaccettabile ma con eccezioni

manipolazione linguistica – Stadio 2 : vengono create espressioni eleganti con l’obiettivo è di disconnettere il significato della parola dal suo contenuto nella coscienza sociale.  Orsi problematici, orsi dannosi. …La realtà viene elusa: es: assenza di adeguate risorse alimentari per gli orsi nei boschi, comportamenti aggressivi dell’uomo verso gli orsi (bracconaggio, sedazione per radiocollarizzazione ecc) mancanza di strutture di attraversamento (ponti verdi) per animali selvatici: per attraversare strade, ferrovie, autostrade, quindi facilmente si concentrano in alcune zone altrimenti verrebbero investiti.

gli altri stadi: continua qui

Catturate Kj2 viva o morta

di Davide Celli

Inchiesta dedicata all’orsa Kj2, uccisa da un proiettile della Forestale Trentina, su ordine del Presidente Rossi, perché ritenuta pericolosa. Cosa si nasconde dietro questo abbattimento? Gli orsi sono davvero pericolosi per l’uomo? La popolazione sulle Alpi Italiane continuerà ad esistere? Queste sono alcune delle domande alle quali abbiamo cercato di rispondere.

Seconda orsa uccisa. Se non hai risolto il problema, tu sei il problema.

L'orsa KJ2 durante la fase di cattura da parte dei forestali del Trentino sulle pendici del Bondone nel 2015.

Oltre che in Europa, sul piano nazionale, ha aggiunto l’assessore, «siamo al lavoro per definire il cosiddetto piano di gestione del lupo» ed «è in elaborazione una norma di attuazione che nelle situazioni di necessità concederà alla Provincia la facoltà di prelevare lupi e orsi». Per i grandi predatori, infatti, la competenza è statale e lo spazio di manovra della Provincia è più ridotto. 

Quindi anche la provincia di Bolzano vede nella presenza di animali selvatici, un problema da risolvere solo con una più facile riduzione del numero. In questo caso di lupi.

Ma andiamo con ordine concentrandosi sul focus “perchè KJ2 avrebbe aggredito un anziano”.  Da questo articolo si evince che non solo la popolazione orsi è sbilanciata a favore dei maschi che possono uccidere i cuccioli delle orse femmine, abbiamo anche branchi di lupi che potrebbero minacciare la sopravvivenza dei cuccioli e non è raro vedere le orse con un solo cucciolo invece di tre.

Quindi cosa ci possiamo attendere da un ambiente così minaccioso per le orse femmine? Semplice, le femmine si spostano fra l’incudine (lupi e orsi maschi) e il martello (umani quindi ai confini dei paesi) nella speranza di non esserne colpite e ne consegue che sopravvivono solo gli orsi che si sanno difendere e che quindi, sono più aggressivi. Non serve uccidere l’orsa perché i cuccioli se sopravvivono non crescano con un esempio di comportamento predatorio verso le proprietà umane, o eliminare gli elementi che manifestamente mostrano aggressività o comportamento predatorio verso le proprietà umane, via via si formerà una popolazione di animali selvatici sempre più reattiva e facile all’attacco, fino all’estinzione della popolazione stessa ad opera dell’essere umano che nella gerarchia è quello con più capacità di eliminazione di altri esseri viventi. Quindi, non vanno modificate le norme europee, va cambiato a monte il “sistema sociale animale” che popola le montagne. Tra l’altro, fra le più antropizzate d’Europa.

È evidente che il modo con cui è stata gestita la tutela delle specie estinte è fallimentare, questi esperti di progetti di riequilibrio dell’ecosistema alpino hanno prodotto dei sistemi sbilanciati e squilibrati; ma e come può essere successo tutto questo? Semplice! è probabile che i cospicui finanziamenti abbiano attirato degli impostori piuttosto che persone in grado di comprendere un ecosistema e di gestirlo in modo equilibrato.

A questo punto a cosa servono tutte le consulenze di esperti e di etologi che la provincia di Trento dice di pagare se alla fine essi stessi sono parte del problema in quanto incapaci di prevedere situazioni che rendono gli orsi più aggressivi?

O ci dobbiamo accontentare delle loro versioni non argomentate, “a volte è così ogni tanto c’è un elemento aggressivo e va eliminato per salvare il progetto”?

Le valutazioni vanno fatte sui dati di fatto: le orse per proteggere i propri cuccioli sono costrette ad andare ai confini dei paesi, dove anziani con comportamenti incauti le provocano.

Quindi è mancata anche un’informazione capillare, in particolare verso le persone a rischio: gli anziani. Chi gestisce il progetto non ha capito che questa informazione doveva partire già quando un altro anziano, anni fa, aveva detto di aver preso a bastonate l’orso (venne intervistato in occasione dell’uccisione dell’orsa Daniza).

Concludendo con l’autoreferenza, il giustificazionismo e le ordinanze facili di eliminazione di orsi e lupi, avremo come risultato un’altra estinzione di animali selvatici e lo spreco di milioni di euro che erano stati destinati al riequilibrio dell’ecosistema alpino. Di solito quando le cose non funzionano si cambiano le persone invece che uccidere la fauna selvatica (distruggere e stravolgere nel tempo il progetto).

di Otto Ark.

PS: A proposito, anche la gestione della comunicazione mediatica di tipo menzognero e confusivo, non fa che alimentare ulteriore rabbia: KJ2 è stata uccisa una settimana prima del 12 agosto,

“dicono, ad esempio, che KJ2 sia stata abbattuta una settimana fa, ma si è deciso di darne notizia alla vigilia di Ferragosto per mitigare la prevedibile rivolta degli animalisti.”

Anche qui sotto, un video pubblicato il 13 agosto 2017, dice che è stato in ospedale una settimana;  l’aggredito cambia ancora versione dei fatti dicendo che prima l’orsa lo ha aggredito e poi si è difeso e non il contrario come aveva dichiarato al referente del progetto orsi in trentino.

“Ecco la versione dell’uomo finito in pronto soccorso al Santa Chiara di Trento, dov’è rimasto per una settimana, dopo essere stato attaccato durante una passeggiata serale in un bosco del Trentino in compagnia del cane”

di: Otto Ark

 

KJ2 uccisa grazie al collare che aveva.

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“Le davano la caccia da mesi. Trenta uomini del Corpo Forestale, notte e giorno, a gruppi di tre. Sabato pomeriggio l’hanno avvistata in un bosco sul monte Bondone, a metà strada fra Trento e Rovereto. Era lei: sigla KJ2. Il radiocollare l’ha confermato ed è partita la caccia. Poco dopo le hanno sparato. Erano le 19,30. ” (Andrea Rossi La Stampa) 

Quindi Kj2 poteva essere monitorata perché aveva il radio collare, quindi hanno deciso di ucciderla proprio quella sera ma perchè? Forse c’è dietro qualcosa come è stato per Daniza?

Questo è un post di Antonella Giordanelli

in cui sono evidenziate delle coincidenze che fanno riflettere.

Maturi verrebbe aggredito da Daniza

“..dipendente delle Pinzolo Funivie spa (presidente Antonio Masè) va a funghi mentre diluvia e “incontra” Daniza a Ferragosto,

2 giorni dopo l’incidente dell’auto blu a

vvenuto mentre diluvia, esattamente quando la Protezione Civile accorre ad Ala e Avio per l’enorme smottamento… E sempre casualmente nella

Romano Masè avrebbe deciso il momento propizio per catturare Daniza nella notte di temporale e diluvio, seguente al giorno in cui i carabinieri hanno depositato in Procura le risultanze dell’indagine sull’omicidio colposo.”..

Solo 7 orse femmine per 19 orsi maschi, non hanno fatto prevenzione.

orsoCannibale

link video foto sopra 

Dal rapporto orso 2016, consultabile sul sito della provincia di Trento emerge che la popolazione orsi è: numero certo di 38 orsi: 22 adulti (..) di cui 9 maschi e 13 femmine, e 16 giovani (tra 1 e 4 anni per i maschi e tra 1 e 3 per le femmine), in cui ci sono 10 maschi, 5 femmine e 1 indeterminato. Quindi 19 maschi e 18 femmine, con circa 11 nuove cucciolate: le femmine disponibili sarebbero 7 su 19 orsi maschi. Questo significa che è normale che una femmina anziana come KJ2 con una cucciolata rimanga vicino a un centro abitato, in modo da non venire attaccata da un orso maschio che mangerebbe i cuccioli per far andare in estro l’orsa. Pertanto l’episodio del 22 luglio sarebbe stato ampiamente prevenibile, se gli esperti consultati dalla Provincia Trentina fossero intervenuti al fine di allontanare gli orsi maschi dalle femmine con cuccioli o con altri accorgimenti.

di Otto Ark